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RACCONTI EROTICI: 15 Storie di Sesso senza Tabù, Raccolta di Storie Esplicite per Adulti (Racconti Erotici per lui e per lei) (Italian Edition)

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ZTS2023
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Eccitato com’ero mi bastarono quattro colpi per venire nuovamente e copiosamente addosso alla mamma. Un incontro casuale al parco, oppure, uno scambio di parcheggi nei pressi del centro commerciale dove siete soliti andare a fare la spesa: e così, in un istante si compiono dei destini altrimenti impensabili, dei momenti in cui il desiderio prende il sopravvento su ogni altra cosa e, magari, incontrando la donna giusta è pure possibile andare ad assaporare qualche nuova emozione. Con una mano le stuzzicavo il clitoride ormai gonfissimo, mentre con l’altra le accarezzavo i capelli. Un giorno ero estremamente eccitata, mi bagnavo al minimo pensiero e non riuscivo a controllarmi. Lì, chiusa nel mio ufficio con interno a vista, faticavo a trattenere la voglia di spogliarmi e toccarmi fino a venire gemendo. Mentre nel mio cervello passavano tutti questi pensieri, immancabilmente lui venne a chiedermi di passare in ufficio. Sapevo che avrei fatto danni quel giorno, lo sapevo con certezza assoluta.

Il mattino esausti ci sdraiammo per dormire, prima però ci coccolammo ed io le feci un ditalino, lei mi venne in mano ed io succhiai golosamente i suoi umori, gli umori di mamma, la donna dei miei sogni. Dissi che ero Marco, l’amico di Aldo, e lei mi trattò come se mi conoscesse. Aveva posato il piede sul primo gradino, e non potei fare a meno di notare il punto in cui comincia a formarsi la natica. Il cuore mi scoppiava. Lei mi propose di salire per aspettare Aldo, intanto mi avrebbe offerto il caffè. Accettai, ma ero molto inquieto. L’appartamento era molto grande e lussuoso, una spessa moquette ricopriva tutto il pavimento. La donna mi fece accomodare su un divano di cuoio nero e mi disse di aspettare un istante. lei senza dire una parola lo prese in mano e comincio ad andare su e giu. La nonna c una vedova tutta casa e chiesa che non aveva rapporti da circa 30 anni fisicamente una nonna due belle tettone cadenti con un gran culone sfatto ma io l’adoravo. Le diedi un bacio sulla fronte e la presi in braccio per portarla in camera sua. Le diedi un bacio in bocca e cominciai a spogliarla lei provo a fermarmi dicendo “Non possiamo sono tua nonna e poi guardami sono un cesso” ma io ero oramai fuori di me. Lei era imbarazzatissima, uscì dal bagno e andò dalla vicina di casa senza dire una parola. La situazione mi aveva talmente eccitato che dovetti masturbarmi ancora. Nacque una bellissima scopamicizia in cui l’ufficio era la nostra camera da letto ed i miei gemiti risuonavano per tutte le stanze dopo l’orario di lavoro. Non ho mai visto casa sua, né ho saputo molto della sua vita privata, argomento su cui pone molta riservatezza. Adoravo ogni rapporto con lui, sempre più intenso, privi di sentimenti intimi ma ricchi di passione. Amo gli incontri occasionali ed il sesso non mercenario, ma con lui era tutto su un altro livello.

Dichiaro di essere maggiorenne

Dall’esterno le voci dei colleghi risuonavano attraverso la porta aperta e mentre mi cavalcava come un troia passavano ombre e volti che avrebbero potuto notarci. Non ero mai stata così bagnata in vita mia ed il piacere era talmente intenso da farmi tremare, mentre trattenevo un urlo e mi accasciavo su di lui bagnata, calda, ansimante, per poi inginocchiandomi per ingoiare tutto il suo sperma e tornare a quella noiosa giornata di lavoro. Aprì la cerniera dei miei pantaloni e tirò fuori il cazzo eretto…si inginocchiò davanti a me e disse: “mi piaci…” Tutto filava liscio come al solito anche se io mi sentivo sempre molto eccitato. Una sera dopo essere uscito come al solito con gli amici ho fatto tardi e al mio rientro in casa la nonna dormiva. Piano piano mi sono diretto verso la mia camera ma passando di fronte a quella della nonna ho avuto un sussulto. La nonnina al tempo quasi settantenne stava facendo un sogno erotico e diceva strane cose. Io non capivo bene finché ha fatto il mio nome dicendo ” No Matteo nel culone della nonna No ti prego il tuo cazzone non ci può entrare”. Io rimasi di sasso anche perché il mio cazzo c veramente grosso e lungo e non capivo come la nonna lo avesse potuto vedere. Andai a letto e non potei fare ameno di masturbarmi. La mattina ero cambiato facevo di tutto per farmi vedere nudo dalla nonna che era cambiata e faceva di tutto per vedermi. Il mio piano era perfetto e non falle. Appena aprii la porta vidi i suoi occhi verdi che indugiano sul mio seno prima si spostarsi verso le mie labbra ed infine il mio volto. Non so se fosse una mia impressione dovuta all’essere estremamente eccitata, ma la tensione non era mai stata così palpabile. Ritornò poco dopo con il caffè, ma aveva indossato un vestito da sera nero molto provocante. Mentre le i versava il caffè nelle tazzine, scambiammo qualche convenevole. Si era seduta davanti a me, le gambe leggermente aperte. Non sapevo cosa stesse accadendo. Mi disse che le piaceva ricevere gente, festeggiare, ma che gli inquilini del piano di sotto si lamentavano per il rumore. Poi di colpo mi disse: “Allora, andate sempre dietro le ragazzine per strada?”

Bacio dopo bacio le sue mani esploravano il mio corpo, facendomi sussultare ad ogni tocco ed ogni pressione della mano. Rimasta totalmente nuda, la mia pelle premeva sul suo petto caldo e ansimante, mentre piano piano iniziava a penetrarmi a fondo. Sentivo la sua erezione farsi spazio all’interno della mia vagina andando sempre più a fondo, al punto che a stento riesco a trattenere i gemiti di piacere. Cazzo che voglia, cazzo cazzo cazzo che voglia di urlare in quel momento. Mi sfondi fai pianoooo!!!!” gridava la nonna all’ennesimo orgasmo e io ormai fuori dalla ragione le dissi adesso tocca al tuo bel culone. Nessuna fede al dito, nessun indizio di relazioni sui social ed un modo di fare decisamente riservato. Non ho mai lavorato con così tanta dedizione prima, sapendo che piano piano sarei arrivata a scatenare quel poco interesse che tanto bastava ad attirare l’attenzione. Quell’uomo mi faceva proprio sesso. Io ero frastornato, non capivo nulla, cos’era, uno strano gioco sessuale che voleva fare la mamma? Presi un fazzoletto e iniziai a pulirle il ventre. L’erezione non accennava a diminuire, e dato che ero senza mutande non potevo nasconderla in alcun modo. Ad un tratto sentii la vellutata mano della mamma prendermi il membro, mi stava facendo una sega! Una volta però abbiamo deciso di andare oltre e farlo in ufficio, durante l’orario di lavoro, con le stanze gremite e la porta aperta. Non ho idea di cosa gli fosse passato per la testa. Un uomo tanto serio, professionale e distinto, che in quel momento decide di trattarmi come la peggior troia e rischiare di farsi beccare da tutti i lavoratori. Che orgasmo quel giorno! Credevo di impazzire.Ma Matteo cosa stai facendo” io risposi “niente nonna vado a fare un doccia”“Con quel coso gigantesco in aria” disse lei ormai persa dal desiderio. “Ti piace lo so nonnina vuoi toccarlo” Non sapevo cosa rispondere e mi limitai a bere il caffè. Fu a quel punto che lei mi posò delicatamente una mano sul sesso. Ebbi un sussulto. Vedi Fabio, volevo che il nostro momento fosse carico di passione e di erotismo, questo mi sembra il momento buono… e ora scopami amore mio.” Iniziò a scostare il vestito ed accarezzare i miei capezzoli mentre le sue labbra non si staccavano dalle mie, mordendo il labbro inferiore e tirandomi verso di sé. Lo sentivo abbassare la zip posteriore scoprendo il mio busto, lasciandomi infine solamente in intimo. Le lanciai un’occhiata verso la scollatura: quel che vidi era molto promettente. Il cuore mi batteva così forte che feci fatica a fare le due rampe di scale che mi restavano.

E sempre importante trovare delle tipe che, quando si tratta di scopare, non si fanno troppe paranoie e, al contrario, desiderano proprio lasciarsi andare alle più belle emozioni per godersi dei momenti indimenticabili, quelli che rimangono a lungo nella mente e nel cuore, soprattutto perché si scopa e si gode per davvero, non facendo finta come capita purtroppo tra coppie consolidate. Quando mi fermai davanti alla porta del mio amico, sentii un rumore di chiavi provenire dal pianterreno. Probabilmente la donna stava aprendo la cassetta delle lettere. Poi i tacchi ricominciarono il loro caratteristico ticchettio, questa volta salendo le scale. Suonai il campanello, svariate volte…poi una voce di donna disse: “Sono andati a fare compere, sono la vicina del piano di sopra.” Muovendomi sopra di lui lo lasciai entrare fino in fondo, godendomi ogni centimetro del suo pene che si muoveva dentro di me. Gli mordo il collo per trattenere le urla mentre il suo ancheggiare mi porta fino all’orgasmo, rallentando quando sente il mio corpo contrarsi e di nuovo avanti, sempre più forte, portandomi allo sfinimento. La spogliai tutta e cominciai a mordicchiarle i capezzoli sembrava impazzita. Quando con un dito scesi alla ficona spelacchiata era un lago ma era strettissima decisi di fare un bel 69. Girai la nonna che stava sotto la passai sopra ed ebbi uno spettacolo meraviglioso un culo gigantesco con due buchini stretti stretti. Cominciai a leccarli tutti due mentre la nonna ansimava e non riusciva più a succhiare dall’eccitazione.

Mi prese il sesso in bocca e lo gustò al ungo. Fu in quell’istante che imparai a non avere più paura delle donne. Ricordo di aver goduto quattro volte, quel giorno. Era molto comprensiva e mi insegnava praticamente tutto! Una persona molto poco indulgente, che vuole vedere risultati in fretta e senza farsi troppe domande. Insomma il classico superiore che qualsiasi impiegato odierebbe, se non fosse che tutto ciò mi fa eccitare da morire.

A notte inoltrata andai in camera sua e iniziai a masturbarmi davanti a lei. Indossava una vestaglia leggera e sotto non portava niente, le alzai la veste e le vidi il suo bel ficone colmo di riccioli neri, era la prima volta che lo vedevo così da vicino, avrei voluto toccarlo, ma non rischiai. Mi stavo masturbando furiosamente davanti allo splendido corpo seminudo di mia madre, ed in preda ad un delirio di piacere le sborrai addosso. Ero nel suo ufficio per quei classici meeting che finiscono per essere scambi di baci e toccatine proibite, ma quando stavo per staccarmi sentii la sua mano afferrare il mio fianco, stringendomi e spostandomi sulle sue cosce. Baci lenti, intensi, schifosamente eccitanti mentre muoveva il mio corpo sul suo pene eretto fino a farmi bagnare le mutandine. Ubbidii volentieri. Lei si dimenava ed emetteva gemiti di piacere. Rimase a lungo in quella posizione, fino a quando raggiunse un orgasmo esplosivo.Queste avventure si trasformano poi ovviamente in quelle storie hard di piacere e trasgressione che difficilmente si potrebbero dimenticare, soprattutto dal momento in cui ci si lasciasse veramente trasportare dalla voglia in quegli istanti, godendosi ogni momento come se fosse l’ultimo della propria vita durante il quale dedicarsi ai piaceri dell’eros. Uscivo sempre con lo stesso compagno, Aldo, tutti i sabati, all’inizio del pomeriggio. Eravamo come due fratelli. Mi aveva portato in camera sua. Aveva cominciato ad accarezzarmi con la bocca, poi con le mani. I suoi seni mi sfioravano il corpo. Mi prese una mano, la baciò e poi se la guidò verso il sesso depilato, dolce e umido. Non si può dire che la voglia di godere e di assaporare le sensazioni più intense del sesso sia qualcosa di esclusivo delle donne più giovani e, anzi, spesso anche tra le donne un po’ più mature si nascondono vere e proprie amanti dell’erotismo che non possono fare a meno di lasciarsi andare al piacere del sesso con tutto il loro corpo. Qualcosa che chiunque all’interno dell’ufficio stava iniziando a notare è quanto il mio abbigliamento si fosse fatto più provocante. Niente di sexy o estremo, semplicemente abiti più fascianti che esponevano il mio corpo e le mie forme. Ho un fisico che non è mai passato inosservato, soprattutto per i miei fianchi e le mie cosce molto molto lunghe: un qualcosa che con la giusta accoppiata di gonna e tacchi faceva perdere la testa a tantissimi uomini.

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